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Manuale dei Giochi Perduti

Il gioco è l’espressione più autentica della cultura umana, è sempre “figlio del tempo” e si adatta al contesto sociale in cui si svolge. Il recupero dei giochi tradizionali rappresenta pertanto la riscoperta della propria storia, delle proprie origini e del senso di appartenenza. Il gioco stimola l’inventiva, la curiosità, la manualità, l’ingegno; con il gioco il bambino si adatta e si avvicina alla società degli adulti.
Come in tutte le società povere, i bambini si costruivano da soli i loro giochi con i materiali che c’erano a disposizione e la fantasia diventava la materia primaria. I giochi si facevano prevalentemente per strada o nei tanti spazi che la natura concedeva, c’era il piacere di fare parte del gruppo di mettersi alla prova riuscendo a superare le difficoltà.
I tempi passati erano diversi, sia per gli adulti che per i bambini: ci si riuniva nelle strade, o nei cortili di casa dove c’era poco traffico e si giocava con quello che si trovava. Bastava un albero, un cespuglio, una palla, una pietra, in realtà era sufficiente che ci fossero degli amici, anche dei bambini che si conoscevano poco e si giocava favorendo la socializzazione, lo scambio culturale e si rimaneva sempre in continuo movimento. C’era il piacere di fare parte del gruppo, di mettersi alla prova riuscendo a superare le difficoltà, una “pacca sulla spalla” e un sorriso erano sempre all’ordine del giorno.
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